La celeberrima "CARROZZA’ " è stata uno dei "mezzi poveri" più ricordata e amata, tuttora, da intere generazioni di verzinesi. In voga ancora alla fine degli anni ’80 essa era il risultato di una accurata, lunga e meticolosa costruzione di un "mezzo fuoriserie" di legno che potesse sfrecciare, facendo stare seduto comodamente il conduttore e magari anche qualcuno in più, lungo le discese o le vie del paese… Si costruiva montando dei cuscinetti d'acciaio a sfera, come ruote, ai lati di una solida piattaforma di legname di circa uno/due metri quadri di forma rettangolare. Il manubrio era costituito dall'unico cuscinetto anteriore sterzabile con una staffa. L'evoluzione trasformerà la vecchia carrozza a tre cuscinetti in una a quattro con l'asse anteriore perniato centralmente,con delle leve per poter sterzare.
Le preziose ruote erano i ricercatissimi cuscinetti a sfera (presi da quelli usati dagli autoveicoli e sovente da camion e autocarri) che venivano montati in una coppia sull’asse posteriore ed uno più robusto sulla parte anteriore il quale con un opportuno marchingegno fungeva anche da manubrio per guidare LA "CARROZZA’ stessa. E così si assisteva ad una competizione fra chi cercava di fare LA "CARROZZA’ più grossa o più lunga o semplicemente quella più robusta e guidabile. E così, chi scrive, ancora ricorda in certi pomeriggi verzinesi degli anni che furono, tanti gruppi, ognuno con la sua carrozza, sfidarsi lungo la discesa dell'acqua "da castagna" o in quella della chiesa "i S.Fracisco"con il fragore dei cuscinetti d’acciaio sferraglianti…!! E sovente si ricorda ancora che questo notissimo mezzo veniva usato per riportare qualsiasi cosa… bastava una corda per il traino e tanta forza ... e occhio ai passanti !!!!
Le preziose ruote erano i ricercatissimi cuscinetti a sfera (presi da quelli usati dagli autoveicoli e sovente da camion e autocarri) che venivano montati in una coppia sull’asse posteriore ed uno più robusto sulla parte anteriore il quale con un opportuno marchingegno fungeva anche da manubrio per guidare LA "CARROZZA’ stessa. E così si assisteva ad una competizione fra chi cercava di fare LA "CARROZZA’ più grossa o più lunga o semplicemente quella più robusta e guidabile. E così, chi scrive, ancora ricorda in certi pomeriggi verzinesi degli anni che furono, tanti gruppi, ognuno con la sua carrozza, sfidarsi lungo la discesa dell'acqua "da castagna" o in quella della chiesa "i S.Fracisco"con il fragore dei cuscinetti d’acciaio sferraglianti…!! E sovente si ricorda ancora che questo notissimo mezzo veniva usato per riportare qualsiasi cosa… bastava una corda per il traino e tanta forza ... e occhio ai passanti !!!!
Ecco un particolare della CARROZZA
2 commenti:
QUANTI CUSCINETTI,quanta tavole e quanti chiodi per costruire questi bolidi
Bei ricordi, si partiva da piazza campo e discesa du timparello fino al ponte da sponsa, poi bisognava scendere e carrozza a spalle si ritornava in paese scalzi sull’asfalto bollente. Meglio che passare un pomeriggio sul cellulare 😂😂
Posta un commento