Lo sviluppo di fenomeni carsici nel territorio del crotonese ha dato origine a sei grandi cavità in un'area ben determinata tra i comuni di Verzino, Castelsilano, Caccuri e Cerenzia. Queste grandi grotte e percorsi sotterranei si sviluppano per diversi chilometri al di sotto delle colline tra il Vitravo e il Lese, ambedue affluenti del fiume Neto, nella fascia presilana. Su tutto il bordo settentrionale del bacino del Neto, dove le grandi erosioni hanno asportato la coltre pliocenica, affiorano gli strati della formazione ‘gessosa-solfifera’, consistenti in terreni e rocce facilmente solubili. L'acqua, scavando nel sottosuolo, crea percorsi più o meno lunghi, che sboccano dopo chilometri di tortuosi percorsi in ampie grotte. Allo stesso modo i fenomeni franosi delle volte delle cavità sotterranee generano le doline, veri e propri ‘inghiottitoi’ di tipo Carsico. Gli accessi a questi percorsi sotterranei sono per lo più dagli sbocchi a valle o dalle depressioni degli inghiottitoi. Le recenti esplorazioni effettuate da speleologi di qualificate istituzioni scientifiche italiane ed europee hanno contribuito finalmente a spiegare le numerose leggende di pastori ed agricoltori della zona: le grotte dei briganti con sette stanze tutte piene d'oro o l'origine di antichi toponimi quali ‘Acerenthia’ e ‘Chironti’ da collegare con ‘Acheronte’, il fiume sotterraneo che secondo gli antichi portava agli Inferi. Gli scenari che si offrono ai visitatori di questi anfratti sotterranei sono fortemente suggestivi: cavità con ipogei di oltre 15 metri di altezza, fiumi sotterranei, doline in mezzo alla campagna - vere e proprie voragini -, stalattiti e stalagmiti nonchè tipi di flora e fauna particolari tra cui colonie di pipistrelli bianchi. Finora sono state esplorate le cavità di Grave Grubbo, la grotta dello Stige, l'Antro del Torchia, la Grave dei due Manfred, la Grotta del Palummaro e del Nasone. Le ultime due si trovano rispettivamente nel comune di Caccuri e Cerenzia, Stige e Due Manfred nel territorio di Verzino e le rimanenti nel territorio di Castelsilano. I nomi delle cavità carsiche, propri o nati dalla fantasia dei giovani speleologi, aumentano la suggestione dei luoghi. Alle località menzionate ci si arriva con la strada provinciale che collega la SS. 107 -silana crotonese-, bivio per Caccuri e Verzino, con l'abitato di Verzino. Le più accessibili sono le doline di Grave Grubbo e dei Due Manfred mentre la più grande ma allo stesso tempo la meno accessibile delle altre è la grotta dello Stige.Dolina all’interno della quale si apre l’ingresso della cavità la ‘Grave dei due Manfred’ nel comune di Verzino Interno della Grotta dello Stige nel comune di VerzinoInterno della Grotta di Samourì Tourè o Grave Grubbo nel comune di Castelsilano
Ingresso alla Grotta del Palummaro nel comune di Caccuri sul Lese
- Grotta dei Furfari. Si trova in località Cona, si tratta di un profondo anfratto che risale probabilmente all’età Neolitica, in gran parte non ancora esplorato.
fonte:www.ilcrotonese.it
Grotte Grave Grubbo Verzino
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