Conserveranno la propria autonomia gli istituti superiori "Pertini", "Donegani", "Ciliberto"e "Gangale"
Salvatore Ventura
La seduta del Consiglio provinciale di ieri mattina, presso l'auditorium dell'istituto "Sandro Pertini", ha finalmente approvato il Piano provinciale della rete scolastica 2012/2013. Ci sono volute ben 4 ore di lavori e numerose polemiche per arrivare a fare quadrare i conti rispetto al primo Piano presentato un mese fa e di cui la Regione aveva chiesto di rivedere alcuni accorpamenti di istituti e relative autonomie.
Il Piano approvato ieri prevede nello specifico: l'accorpamento dell'istituto comprensivo di Verzino a quello di Pallagorio, che ne rileva anche l'autonomia scolastica, l'accorpamento di Casabona a Rocca di Neto e di Belvedere Spinello a Caccuri. Per quanto riguarda invece gli istituti superiori, mantengono l'autonomia l'istituto "Sandro Pertini" di Crotone, a cui si accorpa il "Santoni", e ancora il "Donegani" a cui si accorpa il "Lucifero", l'istituto nautico "Ciliberto" e il commerciale "Gangale" di Cirò Marina.
Proprio questi ultimi due istituti hanno creato divergenze rispetto al piano proposto dall'assessore Giovanni Lentini, che seguendo le linee regionali, nella sua redazione aveva accorpato "Ciliberto" e "Gangale", e dato a quest'ultimo l'autonomia, in quanto con maggior numero di studenti. E' stato un emendamento dai consiglieri di Fli Carmela Maio e Carmela Scutifero, a sparigliare le carte della maggioranza e consentire all'Istituto nautico "Ciliberto" di conservare la sua autonomia, portando alla modifica del Piano stesso. La proposta, tesa a tutelare l'istituto, che come sottolineato dalle stesse consigliere, è l'unico di questo tipo in tutta la provincia, è passata con 12 voti (9 dell'opposizione e 3 dello stesso Fli).
L'altro punto che ha tenuto banco è stato l'accorpamento di Verzino a Pallagorio, che nonostante abbia solo 95 studenti rispetto ai 192 di Verzino si vede assegnata l'autonomia scolastica. Una decisione che lo stesso Lentini ha spiegato essere sganciata da localismi o appartenenze politiche, ma solo frutto di valutazioni geografiche che vedrebbero Pallagorio in una posizione più centrale rispetto ai comuni vicini. Come spiegato ancora da Lentini poi c'è la volontà di tutelare il cosiddetto "sistema delle lingue arbereshe" formato dallo stesso Pallagorio, S. Nicola e Carfizzi. Spiegazione che non ha convinto molti consiglieri e che ha visto il consigliere Franco Spina (I Demokratici) presentare un emendamento con cui di fatto chiedeva al Consiglio di rifiutare tale decisione e riconoscere l'autonomia di Verzino.
Di parere diverso invece il capogruppo del Pd Ubaldo Schifino, che definendo totalmente sbagliate le scelte effettuate nel piano, ha proposto di chiedere alla Regione una sorta di scorporazione: da una parte formare un Polo arbereshe autonomo, formato da S. Nicola, Carfizzi e Pallagorio, con sede designata a quest'ultimo, e dall'altra incorporare Savelli, Umbriatico e Verzino, con autonomia scolastica assegnata a quest'ultimo.
La proposta del Pd è stata formalizzata in un nuovo emendamento, proposto questa volta dal consigliere Antonio Barberio che di fatto mirava a modificare la proposta del consigliere Spina, riconoscendo da una parte un Polo arbereshe autonomo e dall'altra l'autonomia di Verzino.
Ai numerosi interventi è seguito il voto. L'emendamento di Barberio è stato votato ben 2 volte dal Consiglio: prima c'è stata la parità, ma il secondo turno ha visto prevalere gli 11 voti contrari contro i 10 favorevoli e 3 astenuti, bloccando di fatto la proposta. A seguire si è votato l'emendamento presentato dal consigliere Spina. Anche qui una prima parità. Di conseguenza, come previsto dal regolamento, la necessità di una nuova votazione. Dopo una sospensione di qualche minuto la seduta è ripresa con la richiesta del consigliere Spina di ritirare l'emendamento, richiesta che come spiegato dal presidente del consiglio Benedetto Proto non si poteva accogliere dopo una prima operazione di voto. L'emendamento non è stato comunque approvato nella seconda votazione, dati gli 11 voti contrati, tra cui quello dello stesso Spina.
Di fatto con la sola variazione ottenuta dal gruppo Fli il Piano è passato alla votazione finale ed è stato approvato con 15 voti favorevoli (Pdl, Fli, Udc e Pd). Del gruppo Pdl si è astenuto invece il consigliere del Pdl Raffaele Martino, definendo la variazione finale del Piano non accettabile e frutto di azioni politiche incoerenti. Astenuti anche Bonofiglio (Idv), Lucà (Compagnia dei democratici), Devona (I Demokratici) e il presidente del Consiglio Proto. Quattro invece i voti contrari (I Demokratici).
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