Anche durante il periodo di Carnevale, gli uomini e le donne di Verzino seguivano particolari tradizioni. I giovani costruivano un pupazzo di paglia che rappresentava il carnevale morente, lo caricavano su un asino, lo portavano in giro per il paese. Durante le soste, nelle piazzette rionali, venivano recitate delle lunghe filastrocche che riassumevano i principali avvenimenti dell’anno e, in modo sibillino, accennavano alle malefatte altrui, per lo più ignote ai cittadini.Di sera, poi, gli uomini travestiti di solito da donne, andavano di casa in casa con uno spiedo nelle mani e “ a vertula” (sacchetto di stoffa dove veniva deposto il cibo quando i contadini andavano in campagna e pranzavano nei campi) sulle spalle. Varcata la soglia delle case, iniziavano a cantare, accompagnati dal suono dello “zucu” (strumento rudimentale approntato con il velo pleurico del maiale) divertenti filastrocche. Alla fine dello spettacolo, porgevano alla padrona di casa lo spiedo; questa, come ricompensa, vi infilava un pezzo di salsiccia o un pezzo di pancetta
http://www.galkroton.it/verzino/default.asp
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