La festa iniziava il giorno di Santa Lucia con la preparazione dei dolci natalizi “i crustuli” e i “cullurelli”; con un po’ dell’impasto di questi ultimi si realizzava, prima della frittura, una croce sul camino in segno di buon auspicio.Durante la notte della Vigilia, avveniva uno strano e suggestivo raduno, ogni famiglia del luogo portava davanti alla Chiesa un grosso ceppo di legno. Dei ciocchi si faceva un’enorme catasta e, calate le tenebre, vi si dava fuoco. Mentre il rogo ardeva, le donne, gli uomini, i vecchi ed i bambini, che in allegria vi assistevano, allietavano la notte cantando:
E’ la sira di Natale E' la sera di Natale
E’ la sira di Natale, E’ la sera di Natale,
c’è na festa principale c’è una festa importante,
e nu voe e n’asinello c’è un bue ed un asinello
San Giuseppe vecchiarello. San Giuseppe vecchierello.
San Giuseppe nun durmiri San Giuseppe non dormire
ca Maria a’ ddi parturiri, che Maria deve partorire,
a’ddi fari nu Bumbinellu, deve fare un Bambino
iancu, russu e turchinellu. bianco, rosso e turchino.
U mintimu subra l’atari lo mettiamo sull’altare
tutti l’angiuli a cantari, con tutti gli angeli a cantare,
a cantari ccu bella vuce a cantare con soave voce
o Maria quantu si duce o Maria quanto sei dolce
e ssi duce n’zuccherata, e sei dolce come lo zucchero
o Concetta ‘Mmaculata.” o Concetta Immacolata.
Anche le case erano illuminate da un grande fuoco che doveva ardere tutta la notte. Il capofamiglia collocava nel camino un grosso ciocco recitando una preghiera e pronunciando parole di augurio, con segni di croce e benedizione. Accanto al ceppo venivano poste vivande e dolci: Gesù Bambino sarebbe venuto a mangiare non appena tutti sarebbero andati a dormire.http://www.galkroton.it/verzino/default.asp
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