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lunedì 15 dicembre 2008

Secondo brigantaggio

Come reazione alle leggi dello Stato Unitario si sviluppa il secondo brigantaggio che, se pur non sanguinoso come il primo, funesterà a lungo le nostre contrade. Dopo decenni di lotte contadine, di lutti, di rovine, di privazioni, di speranze, si tornava come prima. I nostri antenati, durante questo lungo periodo, si erano opposti senza avere una tinta politica, ai dominatori di turno, a volte guidati, come abbiamo visto, da nobili figure di sacerdoti che pagarono con la vita il loro gesto. “Innalzavano la bandiera del bisogno, di quello quotidiano e di quello futuro, anche se accanto a questa bandiera ideale, a seconda dei tempi, agitavano ora il tricolore francese, ora il bianco vessillo borbonico o ancora la bandiera sabauda; in queste insegne, di volta in volta, ponevano le speranze di un riscatto economico e di un avvenire migliore”.Ma lo Stato Unitario rispondeva con una repressione spietata del brigantaggio, impiegando in vere azioni di guerra l’esercito regolare.Per dare un’idea del vasto impiego di forze dispiegate riportiamo un episodio che vide come protagonista uno dei tanti briganti, un certo Domenico Straface detto Palma, quello che alle Vigne di Verzino, per farsi una bevuta aveva bucato con un colpo di pistola la botte del Cavaliere Fazio. Questi, nella notte del 21 novembre del 1868, nei pressi di Casabona, riesce a sfuggire ad un accerchiamento di ben 273 uomini. Sarà tradito, qualche tempo dopo, da un amico mentre gli faceva la barba e la sua testa sarà consegnata al colonnello Milon che non era mai riuscito a catturarlo. Ci vorrà il 1876 per distruggere definitivamente il brigantaggio.http://www.galkroton.it/verzino/default.asp

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